Prof. Fabio Pacelli
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Monthly Archives: Maggio 2012
/2012/Maggio
Mag29
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Pseudomixoma Peritonei e Carcinosi Peritoneale

By Prof. Fabio Pacelli - Patologia oncologica

Pseudomixoma Peritonei

Lo pseudomixoma peritoneale ha un’incidenza di 1 – 2 casi per milione per anno. Questa neoplasia a diffusione peritoneale è caratterizzata dall’accumulo in peritoneo di muco e di cellule maligne producenti muco. Nella gran parte dei casi le cellule maligne che troviamo in peritoneo hanno origine da una neoplasia appendicolare più raramente da tumori mucinosi dell’ovaio, colon, pancreas.
Le cellule neoplastiche possono avere un differente grado di differenziazione (grading di malattia) che rispecchia una minore o maggiore aggressività biologica ed una migliore o peggiore prognosi per il paziente.
Il trattamento di scelta di questa malattia è la citoriduzione chirurgica con peritonectomia sistematica (asportazione di tutto il peritoneo) + chemioterapia intraoperatoria in ipertermia (HIPEC). Con questo trattamento la sopravvivenza a 3 – 5 – 10 anni è rispettivamente di 80%, 74% e 63%.

Carcinosi Peritoneale

Per carcinosi peritoneale si intende la disseminazione di cellule neoplastiche all’interno della cavità peritoneale a partenza da neoplasia più frequentemente gastrointestinale, ginecologica o a primitività peritoneale.
Il peritoneo è la sede di recidiva nel 10 – 35% dei pazienti con neoplasia colo-rettale e nel 50% con neoplasia gastrica.
La comparsa di carcinosi è un fattore prognostico sfavorevole, riducendo sensibilmente la sopravvivenza dei pazienti.
In casi selezionati la carcinosi peritoneale può essere efficacemente trattata con peritonectomia e chemioterapia intraoperatoria in ipertermia.

Peritonectomia e Chemioipertermia Intraoperatoria (HIPEC)

Il principio cardine di questo trattamento è asportare con la chirurgia [citoriduzione completa con peritonectomia (CRS)] la malattia macroscopica visibile ed immediatamente dopo, trattare la malattia residua microscopica (non visibile) peritoneale con un bagno intraddominale di chemioterapico (HIPEC). L’ipertermia potenzia la penetrazione e l’azione locale del chemioterapico distribuito nel peritoneo.
Le tecniche per realizzare l’HIPEC sono diverse. Sommariamente può essere realizzata ad addome aperto o ad addome chiuso con una svariata combinazione di farmaci, dosaggi, temperatura e durata.
Il trattamento integrato CRS + HIPEC rappresenta oggi il gold standard terapeutico per lo pseudomixoma peritonei, il mesotelioma peritoneale e recentemente per la carcinosi da tumore colo-rettale ad estensione limitata; è inoltre usato in pazienti selezionati affetti da carcinosi di origine gastrica ed ovarica.
Il Prof. Pacelli e la sua equipe hanno sviluppato una notevole esperienza in questo ambito. Nel biennio 2015-2016 la casistica complessiva ammonta a 181 casi trattati di cui:

  • 151 di Carcinosi Peritoneale ad origine ovarica (in collaborazione con il Prof. Scambia Direttore della UOC di Ginecologia Oncologica – Policlinico Gemelli);
  • 30 di Pseudomixoma Peritonei e Carcinosi da Tumore Colorettale o Gastrico.
La chemioterapia intraperitoneale è inoltre somministrata sotto forma di aerosol a pressione (PIPAC) ai pazienti già trattati con più linee di chemioterapia sistemica ed affetti da carcinosi peritoneale estesa, di origine ovarica, colica o gastrica, non asportabile chirurgicamente.

Mag29
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Tumore del colon retto

By Prof. Fabio Pacelli - Patologia oncologica

Tumore del colon rettoCostituisce la seconda patologia tumorale per frequenza nell’uomo e nella donna.
Il prof. Pacelli ha acquisito una notevole competenza scientifica e clinica nel trattamento di tale patologia, complessivamente ha operato più di 1000 pazienti con tumore del colon retto dei quali 187 nel biennio 2010/2011, nel 70% dei casi con tecnica laparoscopica o mininvasiva.

L’incidenza di complicanze post-operatorie è pari al 2,6%, la percentuale di stomia definitiva del 3,1% e la mortalità post-operatoria è dello 0%. Tale dato si conferma anche nella casististica relativa all’anno 2012.

Le possibilità terapeutiche offerte dal prof. Pacelli e dalla sua equipe includono:

  • tecnica laparoscopica / robotica;
  • chemioterapia intraoperatoria in ipertermia nel tumore del colon con carcinosi peritoneale;
  • radiochemioterapia preoperatoria in tumori del retto avanzati con riduzione volumetrica del tumore e salvataggio della continenza nelle forme a carico del retto inferiore;
Improved outcomes for rectal cancer in the era of preoperative chemoradiation and tailored mesorectal excision: a series of 338 consecutive cases
Pacelli F et al
Am Surg. 2013 Feb;79(2):151-61
Preoperative radiotherapy combined with intraoperative radiotherapy improve results of total mesorectal extision in patients with T3 rectal cancer
Pacelli F et al
Dis Colon Rectum. 2004 Feb;47(2):170-9
  • anastomosi colo-anale ultrabassa per evitare stomie definitive;
  • radioterapia intraoperatoria (IORT) nelle recidive;
Locally recurrent rectal cancer: prognostic factors and long-term outcomes of multimodal therapy
Pacelli F et al
Ann Surg Oncol. 2010 Jan;17(1):152-62. Epub 2009 Oct 16.
Mag29
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Tumore dello stomaco e dell’esofago distale

By Prof. Fabio Pacelli - Patologia oncologica

Il prof. Pacelli è un esperto internazionale nella cura del cancro gastrico; è membro dell’ IGCA (International Gastric Cancer Association) e del GIRGC (Gruppo Italiano Ricerca nel Cancro Gastrico).
Complessivamente ha operato più di 400 pazienti affetti da cancro gastrico dei quali 74 nel biennio 2010/2011 con un’incidenza di complicanze post-operatorie pari al 5,4% e una mortalità dello 0%. Tale dato si conferma anche nella casististica relativa al triennio 2012-2014.
I risultati sono documentati dalla prestigiosa attività scientifica in tale campo.

Le possibilità terapeutiche offerte dal prof. Pacelli e dalla sua equipe includono:

  • linfoadenectomia estesa (open o laparoscopica) in accordo alle linee guida giapponesi;
Prognostic factors in gastric cancer
Pacelli F et al
Ann Surg 1999; 230:450-451.
Letters to the editor
Extensive versus limited lymph node dissection for gastric cancer: a comparative study of 320 patients.

Pacelli F et al
Br J Surg. 1993 Sep;80(9):1153-6.

Surgery for Gastric Cancer

Pacelli F et al
N Engl J Med 1999; 341:538-539
Letters to the editor

Four hundred consecutive total gastrectomies for gastric cancer: a single-institution experience.
Pacelli F et al
Archives of Surgery 2008 Aug;143(8):769-75
  • chemioterapia neoadiuvante pre-operatoria nelle forme avanzate (T4) con infiltrazione degli organi adiacenti;
  • radiochemioterapia adiuvante post-operatoria;
  • chemioterapia intraoperatoria in ipertermia (HIPEC) nelle forme con carcinosi peritoneale asportabile;
  • resezioni multiviscerali nelle forme avanzate.
Multivisceral resection for locally advanced gastric cancer: an italian multicenter observational study.
Pacelli F et al
JAMA Surg. 2013 Apr 1;148(4):353-60. doi: 10.1001/2013.jamasurg.309

Ha messo a punto una tecnica chirurgica originale (linfoadenectomia “Pancreas Preserving” – modifica della tecnica giapponese) pubblicata su riviste scientifiche internazionali.

Avoiding pancreatic necrosis following pancreas-preserving D3 lymphadenectomy for gastric cancer.

Pacelli F et al
Br J Surg. 1998 Jan;85(1):125-6.

Mag29
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Tumori stromali gastrointestinali (GIST) e retroperitoneali

By Prof. Fabio Pacelli - Patologia oncologica

Tumori stromali gastrointestinali (GIST)

Il prof. Pacelli si è occupato tra i primi in Italia della cura chirurgica di questa forma emergente di patologia; è stato autore delle prime pubblicazioni scientifiche italiane in tale campo.

Le possibilità terapeutiche offerte dal prof. Pacelli e dalla sua equipe includono:

  • asportazione chirurgica con tecnica open o laparoscopica in base alle dimensioni;

    GIST gastrico: Intervento di Gastrectomia subtotale
    laparoscopica eseguito dal Prof. Fabio Pacelli

  • inserimento dei pazienti in protocolli terapeutici multicentrici con farmaci biologici.

    Role of p16/INK4a in gastrointestinal stromal tumor progression.

    Ricci R, Arena V, Castri F, Martini M, Maggiano N, Murazio M, Pacelli F, Potenza AE, Vecchio FM, Larocca LM.
    Am J Clin Pathol. 2004 Jul;122(1):35-43.

    Retroperitoneal soft tissue sarcoma: prognostic factors and therapeutic approaches.

    Pacelli F et al
    Tumori. 2008 Jul-Aug;94(4):497-504.

    Gastrointestinal stromal tumors

    Ridolfini MP, Cassano A, Ricci R, Rotondi F, Berardi S, Cusumano G, Pacelli F, Doglietto GB.
    Ann Ital Chir. 2011 Mar-Apr;82(2):97-109.


Tumori retroperitoneali

Il prof. Pacelli ha raccolto e pubblicato una delle casistiche italiane più numerose su questa forma di patologia con particolare riferimento alle forme giganti la cui cura è possibile solo in centri di terzo livello quali il Policlinico Gemelli.

 

Primary retroperitoneal soft tissue sarcomas: results of aggressive surgical treatment.

Malerba M, Doglietto GB, Pacelli F, Carriero C, Caprino P, Piccioni E, Crucitti P, Crucitti F.
World J Surg. 1999 Jul;23(7):670-5

Giant Retroperitoneal Sarcomas: A Single Institution Experience.

Doglietto GB, Tortorelli AP, Papa V, Rosa F, Bossola M, Prete FP, Covino M, Pacelli F.
World J Surg. 2007 May;31(5):1047-54.

Retroperitoneal schwannomas: diagnostic and therapeutic implications.

Tortorelli AP, Rosa F, Papa V, Rotondi F, Sanchez AM, Bossola M, Pacelli F, Doglietto GB.
Tumori. 2007 May-Jun;93(3):312-5.

Retroperitoneal soft tissue sarcoma: prognostic factors and therapeutic approaches.

Pacelli F et al
Tumori. 2008 Jul-Aug;94(4):497-504.

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Mag29
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Tumori epatobilio pancreatici

By Prof. Fabio Pacelli - Patologia oncologica

Tumori epatobilio pancreatici

Nel biennio 2010/2011 ha trattato oltre 50 casi di patologia tumorale epatobiliopancreatica, realizzando interventi complessi quali:
  • la duodenocefalopancreasectomia,

    Intervento di Duodenocefalopancreasectomia con
    gastrectomia totale e resezione del colon trasverso
    “en bloc” eseguito dal Prof. Fabio Pacelli

    Intervento di Pancreasectomia distale laparoscopica
    “spleen preserving” eseguito dal Prof. Fabio Pacelli

  • la resezione delle vie biliari,
  • epatectomie maggiori destre e sinistre o resezioni atipiche complesse, in collaborazione con il prof. Agnes(Direttore della U.O.C. di Trapianti del Policlinico Gemelli).
La mortalità per questa chirurgia in questo periodo è stata pari a zero.

Le possibilità terapeutiche offerte dal prof. Pacelli e dalla sua equipe includono:

  • trattamento endoscopico dell’ ittero neoplastico;
  • obliterazione del dotto di Wirsung con collante nell’intervento di duodenocefalopancreatectomia;
  • chemioembolizzazione transarteriosa dell’epatocarcinoma;
  • termoablazione di lesioni epatiche primitive e/o metastatiche;
  • radiochemioterapia adiuvante e neo-adiuvante nei tumori pancreatici.

    Quality of life and toxicity of stereotactic radiotherapy in pancreatic tumors: a case series.

    Macchia G, Morganti AG, Cilla S, Ippolito E, Massaccesi M, Picardi V, Mattiucci GC, Bonomo P, Tambaro R, Pacelli F, Piermattei A, De Spirito M, Valentini V, Cellini N, Deodato F.
    Cancer Invest. 2011 Feb;30(2):149-55.

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Mag29
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Tumori dell’ovaio

By Prof. Fabio Pacelli - Patologia oncologica

Le possibilità terapeutiche che il prof. Pacelli offre per i tumori dell’ovaio, in collaborazione con il prof. Giovanni Scambia (Direttore del Dipartimento per la Tutela della Salute della Donna e della Vita Nascente del Policlinico Gemelli di Roma) sono:

  • terapia neoadiuvante preoperatoria per le forme avanzate;
  • chirurgia cosmetica (conservativa-ricostruttiva);
  • chirurgia radioimmunoguidata per la ricerca del linfonodo sentinella;
  • tipizzazione biologica delle neoplasie per terapie mirate;
  • radioterapia adiuvante dopo terapia conservativa.

Per il trattamento dei tumori dell’ovaio ha organizzato il Corso “ Il Team “Chirurgo Oncologo” “Ginecologo Oncologo” tenutosi nei giorni 23-24 novembre 2010 presso la sede dell’ Università Cattolica di Campobasso ed ha partecipato all’esecuzione di più di 400 interventi per tumori avanzati dell’ovaio occupandosi prevalentemente della diffusione sovramesocolica/diaframmatica e delle problematiche intestinali e colorettali correlate.

Upper abdominal surgery in advanced and recurrent ovarian cancer: role of diaphragmatic surgery
Fanfani F, Fagotti A, Gallotta V, Ercoli A, Pacelli F, Costantini B, Vizzielli G, Margariti PA, Garganese G, Scambia G
Gynecol Oncol. 2010 Mar;116(3):497-501. Epub 2009 Dec 11
Douglas peritonectomy compared to recto-sigmoid resection in optimally cytoreduced advanced ovarian cancer patients: analysis of morbidity and oncological outcome
Gallotta V, Fanfani F, Vizzielli G, Panico G, Rossitto C, Gagliardi ML, Margariti PA, Salerno MG, Zannoni GF, Pacelli F et al, Scambia G, Fagotti A
Eur J Surg Oncol. 2011 Dec;37(12):1085-92. Epub 2011 Sep 25
Mag28
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Lymphadenectomy for gastric cancer: still a matter of debate?

By Prof. Fabio Pacelli - Pubblicazioni

Annali Italiani di Chirurgia

Lymphadenectomy for gastric cancer: still a matter of debate?

Ann Ital Chir. 2012 May-Jun;83(3):199-207.

Doglietto GB, Rosa F, Bossola M, Pacelli F.

BACKGROUND:
For more than a century the extent of surgical treatment of gastric cancer is a matter of debate. Through experience, evaluation and research, the outcome of gastric cancer has improved. Many aspects are of influence of outcome, but only a radical resection can offer long-term outcomes. In this review, we will discuss the history and current status of the extent of lymph node dissection.

MATERIALS AND METHODS:
Some issues about the extent of gastric resection seem to have been settled. For survival it is not necessary to perform a total gastrectomy if free resection margins can be obtained with a subtotal gastrectomy. In the context of postoperative morbidity and mortality a subtotal gastrectomy is to be preferred. Microscopic resection line involvement has shown to be of great influence on prognosis.

DISCUSSION:
At this moment the main discussion centres around the extent of lymph node dissection, locoregional recurrence and to the influence of additional treatment. For many years it has been debated whether an extended lymph node dissection for gastric cancer is beneficial. Theoretically, removal of a wider range of lymph nodes by extended lymph node dissection increases the chances for cure. Such resection, however, may be irrelevant if there are no lymph nodes affected or if the cancer has developed into a systemic disease, or if it increases morbidity and mortality substantially.

CONCLUSION:
Relapse after curative surgery because of local recurrence or regional lymph node metastasis have been shown in up to 87.5% of patients. The extent of surgery, however, may be of influence on the locoregional recurrence rate.

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Mag28
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Short-Course Accelerated Radiotherapy in Palliative Treatment of Advanced Pelvic Malignancies: A Phase I Study.

By Prof. Fabio Pacelli - Pubblicazioni

Short-Course Accelerated Radiotherapy in Palliative Treatment of Advanced Pelvic Malignancies: A Phase I Study.

Int J Radiat Oncol Biol Phys. 2012 May 12.

Caravatta L, Padula GD, Macchia G, Ferrandina G, Bonomo P, Deodato F, Massaccesi M, Mignogna S, Tambaro R, Rossi M, Flocco M, Scapati A, Scambia G, Pacelli F, Valentini V, Cellini N, Morganti AG.

Department of Radiation Oncology, Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II,” Università Cattolica del S. Cuore, Campobasso, Italy.

PURPOSE:
To define the maximum tolerated dose of a conformal short-course accelerated radiotherapy in patients with symptomatic advanced pelvic cancer.

METHODS AND MATERIALS:
A phase I trial in 3 dose-escalation steps was designed: 14 Gy (3.5-Gy fractions), 16 Gy (4-Gy fractions), and 18 Gy (4.5-Gy fractions). The eligibility criteria included locally advanced and/or metastatic pelvic cancer and Eastern Cooperative Oncology Group performance status of ?3. Treatment was delivered in 2 days with twice-daily fractionation and at least an 8-hour interval. Patients were treated in cohorts of 6-12 to define the maximum tolerated dose. The dose-limiting toxicity was defined as any acute toxicity of grade 3 or greater, using the Radiation Therapy Oncology Group scale. Pain was recorded using a visual analog scale. The effect on quality of life was evaluated according to Cancer Linear Analog Scale (CLAS).

RESULTS:
Of the 27 enrolled patients, 11 were male and 16 were female, with a median age of 72 years (range 47-86). The primary tumor sites were gynecologic (48%), colorectal (33.5%), and genitourinary (18.5%). The most frequent baseline symptoms were bleeding (48%) and pain (33%). Only grade 1-2 acute toxicities were recorded. No patients experienced dose-limiting toxicity. With a median follow-up time of 6 months (range 3-28), no late toxicities were observed. The overall (complete plus partial) symptom remission was 88.9% (95% confidence interval 66.0%-97.8%). Five patients (41.7%) had complete pain relief, and six (50%) showed >30% visual analog scale reduction. The overall response rate for pain was 91.67% (95% confidence interval 52.4%-99.9%).

CONCLUSIONS:
Conformal short course radiotherapy in twice-daily fractions for 2 consecutive days was well tolerated up to a total dose of 18 Gy. A phase II study is ongoing to confirm the efficacy on symptom control and quality of life indexes.

Copyright © 2012 Elsevier Inc. All rights reserved.

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Mag28
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Early Proctoscopy is a Surrogate Endpoint of Late Rectal Toxicity in Prostate Cancer Treated With Radiotherapy.

By Prof. Fabio Pacelli - Pubblicazioni

Early Proctoscopy is a Surrogate Endpoint of Late Rectal Toxicity in Prostate Cancer Treated With Radiotherapy.

Int J Radiat Oncol Biol Phys. 2012 Jun 1;83(2):e191-5. Epub 2012 Feb 22.

Ippolito E, Massaccesi M, Digesù C, Deodato F, Macchia G, Pirozzi GA, Cilla S, Cuscunà D, Di Lallo A, Mattiucci GC, Mantini G, Pacelli F, Valentini V, Cellini N, Ingrosso M, Morganti AG.

Radiotherapy Unit, Fondazione di Ricerca e Cura Giovanni Paolo II, Università Cattolica del S. Cuore, Campobasso, Italy.

PURPOSE:
To predict the grade and incidence of late clinical rectal toxicity through short-term (1 year) mucosal alterations.

METHODS AND MATERIALS:
Patients with prostate adenocarcinoma treated with curative or adjuvant radiotherapy underwent proctoscopy a year after the course of radiotherapy. Mucosal changes were classified by the Vienna Rectoscopy Score (VRS). Late toxicity data were analyzed according to the Kaplan-Meier method. Comparison between prognosis groups was performed by log-rank analysis.

RESULTS:
After a median follow-up time of 45 months (range, 18-99), the 3-year incidence of grade ?2 rectal late toxicity according to the criteria of the European Organization for Research and Treatment of Cancer and the Radiation Therapy Oncology Group was 24%, with all patients (24/24; 100%) experiencing rectal bleeding. The occurrence of grade ?2 clinical rectal late toxicity was higher in patients with grade ?2 (32% vs. 15 %, p = 0.02) or grade ?3 VRS telangiectasia (47% vs. 17%, p ? 0.01) and an overall VRS score of ?2 (31% vs. 16 %, p = 0.04) or ?3 (48% vs. 17%, p = 0.01) at the 1-year proctoscopy.

CONCLUSIONS:
Early proctoscopy (1 year) predicts late rectal bleeding and therefore can be used as a surrogate endpoint for late rectal toxicity in studies aimed at reducing this frequent complication.

Copyright © 2012 Elsevier Inc. All rights reserved.

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Mag28
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A very advanced case of a T cell peritoneal lymphomatosis.

By Prof. Fabio Pacelli - Pubblicazioni

Annali Italiani di Chirurgia

A very advanced case of a T cell peritoneal lymphomatosis.

Ann Ital Chir. 2012 Jan-Feb;83(1):71-3.

Ridolfini MP, Caprino P, Berardi S, Rotondi F, Cusumano G, Sofo L, Pacelli F, Doglietto GB.

Unit of Surgical Oncology, Centro di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II”, Campobasso, Italy.

Small-bowel lymphoma is not a common disease, accounting for 15-20% of primary extranodal gastrointestinal lymphomas. Peritoneal lymphomatosis is considered a rare and aggressive presentation. We describe the case of a 55 years-old man affected by T-cell intestinal lymphoma, presenting with diffuse abdominal involvement, bowel dysfunction, severe ascites and pleural effusion, who underwent surgery. Clinical course led dramatically to death. Preoperative cytology and radiologic investigations did not yield diagnosis and were unable to differentiate between peritoneal carcinosis and lymphomatosis. It is suggested that, in such advanced cases, with rapidly deteriorating clinical conditions and huge systemic involvement, surgery is not indicated. On the contrary, maximum effort has to be spent to obtain a preoperative diagnosis.
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